La povertà della scelta
Eccomi, potete chiamarmi Kaimah, ho dieci anni e sono prigioniera della mia povertà.
Non è stata tra le mie scelte iniziali, esattamente come quella di nascere.
Non posso rimediare a questo e lo stesso sarà per ciò che non dipenda dalla mia volontà.
Non ho tempo da sprecare, io, con quel che non posso mutare.
L’Organizzazione mondiale della sanità e la Banca mondiale hanno comunicato proprio ieri che quasi cento milioni di vite su questo pianeta sono condannate ogni anno a scegliere quotidianamente tra cibo e salute, educazione e i beni essenziali.
Per il resto del mondo cento è soltanto un numero, così come un milione di volte tanto.
La grandezza non ha importanza, a patto che non sia uno e quell’uno sia te stesso.
In quel caso, ecco la mia scelta, ciò che devo e voglio fare, con la mia estenuante settimana...
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